
La premessa
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’inquinamento dell’aria, sia nelle città che nelle aree rurali, solo nel 2012 ha causato 3 milioni di morti premature nel mondo, Fino a oggi i ricercatori non sapevano come le particelle inalate nei polmoni progredissero all’interno dell’organismo, fino ad arrivare a danneggiare il cuore. I risultati del nuovo studio, pubblicati il 26 aprile sulla rivista ACS Nano, si aggiungono alle evidenze precedenti e mostrano che le particelle nell’aria che respiriamo arrivano nel sangue e vengono così trasportate nei vasi sanguigni e nel cuore.
I risultati dello studio
Il team di Miller si è servito di tecniche specialistiche per seguire nanoparticelle d’oro innocue inspirate dai volontari. Ne è emerso che le nanoparticelle possono migrare dai polmoni nel sangue entro 24 ore e tre mesi dopo sono ancora rilevabili. I ricercatori hanno anche analizzato placche rimosse chirurgicamente a persone ad alto rischio di ictus, riscontrando che le nanoparticelle tendevano ad accumularsi in siti interessati dalla patologia vascolare.
Fonte: ACS Nano 2017
Kate Kelland
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
